Ricordare il futuro: come in un contesto di crisi sistemica, è possibile costruire le basi per un futuro sostenibile
Domenica 27 Novembre ore 16.00 Sala C, Palazzo dei Congressi
Incontro con Fabio Parascandolo
docente di Geografia del paesaggio e dell’ambiente presso l’Università degli Studi di Cagliari. Ha fatto parte della delegazione italiana al Pan-European Forum for Food Sovereignty svoltosi a Cluj Napoca – Romania dal 25 al 30 ottobre scorsi.
Per il senso comune propagandato dai mass-media, la crisi economica che dal 2008 colpisce i paesi euro-mediterranei e le difficoltà vissute dall’economia globale sono fenomeni passeggeri. Le classi dirigenti già “vedono la luce in fondo al tunnel”, là dove ci attenderebbero le ben note prospettive di crescita. Dovremmo invece prendere sul serio l’eventualità di trovarci di fronte a una vera e propria crisi sistemica, irrisolvibile nel quadro delle coordinate tecniche convenzionali.
Con il passaggio all’Antropocene, gli assetti geopolitici del mondo si fanno via via più problematici: il clima cambia, le condizioni di vita di molti paesi poveri peggiorano e gli “sfrattati dello sviluppo” premono sulle fortezze del benessere industriale. Il punto è che le basi ambientali, energetiche, demografiche e culturali dello stile di vita moderno si stanno corrodendo, e da molte direzioni ci giungono segnali della fine di un ciclo di civilizzazione. Alcuni si illudono che innalzando muri respingeranno tutti gli “intrusi”, e ritengono di poter cancellare senza residui le realtà che li perturbano. Altri si rendono invece conto che un mondo diverso, non basato sul conflitto perpetuo tra gli esseri umani e con la natura è possibile, e tentano di mettere in pratica nuove realtà collaborative.
Ricordare il futuro vuol dire costruire le basi di un futuro sostenibile recuperando e riattualizzando modalità “organiche” di uso delle risorse, come quelle praticate dall’economia contadina e artigianale. Nei contesti così organizzati le attività delle popolazioni non producono merci e servizi in funzione della competizione sui mercati ma mirano prioritariamente al sostegno e alla riproduzione della vita. La rigenerazione ecologica e la convivenza sociale divengono possibili. Le forme economiche decentrate impiegano tutte le forze vive delle popolazioni perché partono dalla consapevolezza dei bisogni umani essenziali e dalla conoscenza locale dei modi per soddisfarli. La responsabilità per il governo degli ecosistemi è posta in capo a comunità umane confederate che sanno di dipendere per la loro sopravvivenza dalla condivisone efficace dei loro beni comuni naturali: acqua, suolo, semi e biodiversità.
Fabio Parascandolo è docente di Geografia del paesaggio e dell’ambiente presso l’Università degli Studi di Cagliari. Ha fatto parte della delegazione italiana al Pan-European Forum for Food Sovereignty svoltosi a Cluj Napoca – Romania dal 25 al 30 ottobre scorsi.